Non sono un bigotto.
Perlomeno non mi reputo tale. E quindi non mi scandalizzo quasi mai per cosa succede nella sfera privata di ciascuno di noi. La libertà di ognuno deve avere il solo limite della mia libertà.
Amo il bello e ritengo che non ci sia niente di male a mostrare ciò che la natura ha dato in dote a ciascuno di noi, e che, in autonomia, si ritiene possa essere gradito alla vista degli altri.
Con un pizzico di moderazione e la necessaria consapevolezza.
Purtroppo sappiamo tutti che ogni cosa col tempo si modifica, e che ciò che è bello oggi, domani, ahimè non lo sarà più per quel piccolo dettaglio che è il tempo che passa, o perlomeno non lo sarà in senso assoluto e per tutti.
Continuando però ad esserlo, ed è la cosa più importante, per le persone che si amano e da cui siamo amati.
E’ la ruota del tempo. Non c’è nulla da fare.
Detto ciò, ritengo, per un verso che non ci sia nulla di male nel mostrarsi in questi termini, da parte di chi ha qualcosa di bello da proporre, e dall’altra parte, non sia sconveniente, se fatto con moderazione, il guardare con piacere le immagini di belle ragazze ( o di bei ragazzi) nelle diverse varianti che queste/i amano sottoporre all’attenzione dei non solo attempati osservatori delle loro grazie.
Il problema è che stiamo esagerando.
Su ogni pagina di giornale, su ogni sito di internet e in ogni dove, siamo oggi sommersi da centinaia di glutei pressati in minuscoli costumi, performanti corpi mostrati in ogni minimo dettaglio durante improbabili sessioni di ginnastica fai da te, esplosioni di tette artificiali contenute a fatica da striminziti reggiseni, e deretani immensi che paiono entrare direttamente nei grandangoli di costose macchine fotografiche nipponiche.
E non basta. Questa è la parte più light.
Nel tentativo di mostrare sempre qualcosa di più nuovo o di estremo, troviamo ogni altro possibile tipo di provocazione, spesso sessuale, che possa attirare l’attenzione di chi guarda.
Posizioni improbabili e rischiose, raggiunte con sprezzo del pericolo, amori saffici, congiunzioni, carnali o meno, con tutto ciò che è possibile.
Fino ad arrivare al peggio del peggio: Rocco Casalino che su una rivista di gossip si bacia con il suo ultimo boyfriend.
Non basta.
Insieme a questo, con lo scopo presumibile di aumentare le “visite” della pagina e/o la vendita del giornale, le testate, cartacee o online, che le pubblicano ( spesso anche giornali nazionali nelle loro appendici social) contribuiscono ad esasperare il messaggio dotando la riproduzione fotografica con un titolo egualmente ammiccante e provocatorio, della serie: Tizia su una scogliera sola e nuda in un’esplosione di sensualità…Caia mai vista così, una scena mozzafiato, o l’ex velina con il topless estremo…il lato b di Sempronia da far paura…E così via con il condimento di : spettacolo da infarto…immagini da censura…scene estreme…
Si esaspera la notizia, si dipinge il fatto con aggettivi e descrizioni sempre morbose, e soprattutto si tratta il lettore come se fosse un assatanato guardone, un uomo di Neanderthal dedito solo al sesso e a poco più.
Tutto in ossequio a quella nuova divinità che è l’esigenza di aumentare i ”visti” e i “like”.
Per questo mi domando se non è troppo?
Se questa cultura del voyeurismo non ha superato i limiti?
Se non è l’ora di dare un segnale ai padroni della comunicazione estrema che è ora di finirla ed esigere un po’ di sobrietà?
Per quanto mi riguarda giuro che da domani smetterò di cliccare sui siti che propongono cose del genere del genere.
Da domani, perché oggi devo finire di vedere un video di Belen !
Andrea stopardi (liberoescorretto.blog)